La storia di Samsung è un racconto avvincente che abbraccia innovazione, perseveranza e successo. Ma Samsung di dov’è? Quali sono le sue origini? Fondata nel 1938 dal visionario imprenditore Lee Byung-chul, Samsung è oggi un pilastro dell’economia sudcoreana, contribuendo in modo significativo allo sviluppo e al benessere del paese. Oggi Samsung è il più grande conglomerato industriale (chaebol – 재벌) della Corea e una delle più grandi aziende al mondo. In questo articolo, esploreremo la straordinaria ascesa di Samsung, dalla sua modesta origine fino a diventare una delle più influenti e affermate aziende globali, e il suo impatto duraturo sull’economia della Corea del Sud.
Samsung ha svolto un ruolo di primo piano nello sviluppo economico, politico, mediatico e culturale della Corea del Sud, emergendo come una delle principali forze motrici dietro il cosiddetto “miracolo economico coreano”. Le sue aziende affiliate contribuiscono a generare circa un quinto del totale delle esportazioni del paese. Inoltre, le entrate di Samsung rappresentano il 17% del PIL della Corea del Sud, che ammonta a 1.082 miliardi di dollari. Secondo il fondatore, il termine coreano hanja “Samsung” significa letteralmente “tri-stella” o “tre stelle”. Questa parola evoca l’idea di grandezza, abbondanza e potenza, riflettendo la visione e l’ambizione dell’azienda.
Il successo di Samsung ha portato ad un impatto significativo sull’occupazione in Corea del Sud, offrendo opportunità di lavoro a migliaia di persone e creando una catena di fornitura che coinvolge numerose aziende locali. La sua presenza in settori diversificati come l’elettronica di consumo, le telecomunicazioni, l’edilizia, il settore navale e la produzione di chip ha contribuito a costruire una solida base industriale e ad attrarre investimenti stranieri.
Inoltre, Samsung ha dimostrato un impegno costante verso la responsabilità sociale d’impresa, promuovendo progetti di sostenibilità ambientale, iniziative educative e culturali di cui ha beneficiato la comunità sudcoreana nel suo complesso. La filosofia di gestione di Samsung, basata sull’eccellenza, l’innovazione e la creazione di valore a lungo termine, ha ispirato generazioni di imprenditori e ha contribuito a sviluppare un ecosistema aziendale solido e competitivo.
Samsung, ha una storia che affonda le radici nel 1938, quando fu fondata da Lee Byung-chul a Daegu, come una piccola azienda di esportazione e commercio. Inizialmente conosciuta come “Samsung Sanghoe”, la società si concentrò principalmente sul commercio di generi alimentari e prodotti locali, nello specifico esportava noodle e altri prodotti tipici verso la Cina.
Durante gli anni ’40, Samsung ampliò la sua attività aprendo stabilimenti produttivi in diverse città della Corea. Il fondatore Lee Byung-chul mise in pratica una filosofia di gestione incentrata sulla qualità dei prodotti e sul servizio clienti, ponendo le basi per il successo futuro dell’azienda.
Nel 1947 sposta la sua sede principale da Daegu a Seoul. Tuttavia, fu negli anni ’50 che Samsung affrontò un periodo di sfide significative. Durante la guerra di Corea (1950-1953), molte delle operazioni di Samsung furono sospese o gravemente danneggiate. La devastazione causata dal conflitto rese necessario un nuovo inizio per l’azienda, che spostò il quartier generale da Seoul, nella più tranquilla Busan.
Nonostante le difficoltà, Samsung dimostrò la sua resilienza e capacità di adattamento. Dopo la fine del conflitto, l’azienda si riprese rapidamente e si allineò agli sforzi di ricostruzione del paese. Fu infatti nel 1954, che Samsung divenne il maggior produttore di lana della Corea. Sfruttando le opportunità offerte dalla crescente industrializzazione della Corea del Sud, Samsung diversificò le sue attività, entrando in nuovi settori come l’elettronica, l’edilizia e le assicurazioni.
Verso la fine degli anni ’60, consapevole dell’enorme sviluppo nel settore elettronico in Giappone e desiderando assumere un ruolo attivo anziché essere semplicemente spettatore, la Samsung Group, che era già diventato il gruppo industriale più rilevante della Corea del Sud, intraprese l’ambizioso progetto di creare una propria industria elettronica. Questo ambizioso piano comportò massicci investimenti in varie divisioni, tra cui Samsung Electronics Devices Co., Samsung Electro-Mechanics Co., Samsung Corning Co. e Samsung Semiconductor & Telecommunications Co. I primi impianti produttivi furono stabiliti a Suwon, in Corea del Sud, e nel 1969 iniziò la produzione in grande quantità di televisori in bianco e nero.
Negli anni ’70 e ’80, quella che un tempo era un’azienda alimentare si trasformò rapidamente in uno dei leader mondiali dell’elettronica. Nel 1974, gli stabilimenti Samsung raggiunsero il traguardo del milione di televisori prodotti, un numero che nel 1978 si era quadruplicato, facendo diventare il gigante sudcoreano la prima azienda al mondo a superare i 4 milioni di TV prodotti.
Nel frattempo, l’azienda fondata da Lee circa 40 anni prima iniziò ad espandersi nel settore dell’elettronica. Nel 1974, Samsung acquisì Hankook Semiconductor, un importante passo verso la produzione di massa di semiconduttori e altri componenti elettronici. Nel 1977, la produzione di televisori a colori ebbe inizio, seguita due anni dopo dalla produzione di forni a microonde che ebbero un grande successo sul mercato americano grazie al prezzo più basso rispetti ai competitor.
Naturalmente, il gigante sudcoreano non limitò la sua produzione esclusivamente all’elettronica, come dimostrano gli investimenti effettuati negli anni ’70. Nel 1974, ad esempio, furono fondate la Samsung Heavy Industries (attiva soprattutto nel settore navale) e la Samsung Petrochemical. Nel 1977, fu aperta la Samsung Construction.
Negli anni ’80, inizia l’espansione globale di quella che era inizialmente una società prettamente a carattere regionale. Nel 1982, viene inaugurato uno stabilimento produttivo di tv in Portogallo, seguito nel 1984 dall’apertura di un’altro stabilimento a New York e l’anno successivo a Tokyo.
Tuttavia, il 1987 rappresenta una pietra miliare nella storia di Samsung. Il 19 novembre di quell’anno, avviene il triste evento della scomparsa di Lee Byoung-chull, il fondatore di Samsung. Come risultato, le attività di Samsung vengono suddivise in quattro società indipendenti: oltre a Samsung, nascono anche il Shinsegae Group, il CJ Group e l’Hansol Group. Nel portafoglio di Samsung rimangono l’elettronica, l’ingegneria, la costruzione e l’alta tecnologia, mentre le altre tre “sorelle” si dividono i restanti settori produttivi.
Nel 1989 raggiunge il traguardo di 20 milioni di TV a colori venduti nel mondo.
A partire dagli anni ’90, Samsung avvia la sua crescita come azienda globale, mantenendo la sua sede principale a Seul, nella prestigiosa Samsung Town di cui potete vedere in questo articolo le mie foto di marzo 2023. Sono anni da record per il gruppo. In particolare, il settore delle costruzioni di Samsung ottiene importanti contratti per la realizzazione di iconici grattacieli, come le Torri Petronas in Malesia, il Taipei 101 a Taiwan e il maestoso Burj Khalifa negli Emirati Arabi Uniti. Questi progetti imponenti testimoniano la competenza e l’abilità di Samsung nel campo dell’edilizia di grande prestigio internazionale.
È proprio in questo periodo, nel 1991, che viene fondata Samsung Electronics Italia S.p.A., inizialmente come una filiale commerciale specializzata nella vendita di televisori a tubo catodico, videoregistratori e i primi elettrodomestici a marchio Samsung. All’epoca, l’azienda contava solo 13 dipendenti e registrava un fatturato di oltre 10 milioni di euro. Nel corso degli anni, il marchio Samsung cresce costantemente in Italia fino a conquistare una salda leadership di mercato in diverse categorie di prodotti, tra cui l’audio/video, la telefonia e i grandi elettrodomestici. Nel 2015, viene inaugurato il Samsung District a Milano, situato nel nuovo quartiere di Porta Nuova. Oltre ad ospitare gli uffici dell’azienda, il Samsung District offre spazi dedicati per promuovere incontri e iniziative, nonché uno showroom che permette ai visitatori di sperimentare di persona i vantaggi della casa connessa.
Nel 1992, Samsung diventa il leader mondiale nella produzione di chip di memoria, superando persino Intel e diventando il secondo produttore globale di chip.
Nel 1993 il nuovo presidente Lee Kun-hee avvia una profonda riorganizzazione dell’azienda, con la liquidazione di 10 società controllate del gruppo Samsung, con l’obiettivo di ridimensionarla e focalizzarsi solo su tre settori: elettronica, ingegneria e chimica. Nel 1995, l’azienda realizza il suo primo schermo a cristalli liquidi, dimostrando una notevole capacità innovativa. Solo dieci anni dopo, Samsung si sarebbe affermata come il principale produttore mondiale di pannelli a cristalli liquidi, consolidando la sua posizione di rilievo nel settore.
Gli anni ’90 si chiudono con Samsung al primo posto nel mondo per vendite di tv con schermo piatto e nel 1999 presenta il primo prototipo al mondo di una TV LCD 3D. Lo stesso anno, Samsung stupisce il pubblico con il lancio del primo cellulare dotato di lettore MP3, aprendo la strada a una nuova era di dispositivi sempre più avanzati e ricchi di funzioni. Questo innovativo telefono consentiva di memorizzare solo poche canzoni, ma avrebbe gettato le basi per lo sviluppo di futuri dispositivi musicali sempre più potenti.
A partire dal 2005, Samsung inizia a stabilire una serie impressionante di record che la consacrano come primo produttore al mondo di elettronica di consumo. In quell’anno diventa il leader mondiale nella produzione di televisori, una posizione che mantiene ancora oggi. Nell’era del nuovo millennio, l’industria si trova anche di fronte a una sfida senza precedenti, la digitalizzazione del mondo dell’elettronica, che spinge i produttori a ridefinire completamente la loro linea di dispositivi per competere con agguerriti rivali emergenti. Il settore della telefonia mobile, in particolare, attraversa un periodo di stasi in termini di innovazione, in attesa di accogliere una rivoluzionaria nuova concezione di telefono: lo smartphone. È in questo contesto che nel giugno del 2009 nasce il primo membro della famiglia di dispositivi della serie Galaxy, il Samsung Galaxy S, una serie di grande successo che catapulta Samsung nel nascente universo di Android. Soltanto 3 anni dopo, nel 2012, Samsung supera Nokia diventando il primo produttore mondiale di cellulari e smartphone, con ricavi multimiliardari, posizione che occupa ancora oggi.
Nel 2010, Samsung ha presentato la sua strategia di sviluppo per il decennio successivo, focalizzandosi su cinque settori di business chiave, tra cui la telefonia mobile, l’elettronica e la biofarmaceutica. In particolare, ha effettuato significativi investimenti nell’ambito biofarmaceutico, impegnando diversi miliardi di dollari e stabilendo una partnership con il gigante del settore Biogen.
La gamma di prodotti si espande rapidamente, con l’introduzione nel 2010 del primo tablet, la rivoluzionaria linea Galaxy Note dedicata ai professionisti e il lancio del primo smartwatch nel 2013. Questi dispositivi mobili consentono a Samsung di consolidare la propria posizione nel mercato globale e di costruire gradualmente la sua idea di ecosistema in cui i diversi elementi comunicano tra loro. L’approccio di Samsung con i dispositivi Galaxy è fortemente incentrato sull’innovazione. Alcuni esempi possono essere gli schermi Edge, caratterizzati da uno schermo curvo ai lati, l’integrazione della tecnologia di riconoscimento dell’iride e infine, nel 2019, l’introduzione dei primi modelli con display pieghevole.
Nel 2015 Samsung si trova ad affrontare un momento di crisi. La sua costante acquisizione di quote di mercato si è fermata a causa dell’ascesa di Apple nei paesi più avanzati e dei brand cinesi nei paesi in via di sviluppo. Oltre a questo, nel 2016 si è anche trovata ad affrontare una crisi dovuta al lancio del Galaxy Note 7, costellato da problemi dovuti al surriscaldamento e in alcuni casi anche all’esplosione delle batterie del device, poco dopo ritirato dal mercato a causa del difetto. Per questo problema di fabbricazione, Samsung ha perso diversi miliardi di dollari e le sue azioni in borsa persero l’8% del valore. Durante il 2017 Samsung ha rimesso in vendita il Galaxy Note 7 con una batteria riprogettata ribatezzandolo Galaxy Note FE (Fan Edition).